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Famiglia Porro

TENUTE E LATIFONDI

Mappa estratta da google sulla estensione di alcuni tra i maggiori latifondi Porro di Andria; trasposti da originali piante topografiche ed in proporzione
Antica iscrizione Porro Regano nel latifondo di Rasciatano: 'Fu mior sudor penoso stento il mio che s'acquisto' nobilito dal fondo. Figli se di goderlo avvui desio che geli e sudi ognun di voi nel mondo. Nicolo' Porro 1829'
«DOM - Fu mio sudor, penoso stento il mio, che s'acquistò nobilito tal fondo, figli se di goderlo avvui desio, che sudi e geli ognuno di voi nel mondo. 1829, Nicolò Porro»
Nell'immagine a sinistra (Google's earth ©, ove si notano le città di Andria, Corato e Trani) sono riportati i maggiori latifondi della famiglia Porro posti in tenimento di Andria tra '700-'800 della famiglia Porro (da destra, Corato): Quadrone (500 ettari ca); Le Monachelle (110 ca); Barbadangelo (150 ha/ettari ca); Posta di Barrico-Castel del Monte-Palese (556 ca); Santa Lucia (340 ca); Montevitolo (220 ca); Scannagallina (50 ca); Petrone (650 ca); Lamadicorio (80 ca); Stricchio della Vittoria (120 ca); Rasciatano-La Vela-Monterotondo (600 ca)

Ad essi vanno a sommarsi i possedimenti posti fuori dall'agro di Andria, tra i quali spiccavano l'Alvano per ettari 1.200, Correja e Boreano per ettari 300, San Giovanni in Fonte per ettari 150, il bosco della Contessa in attacco a S. Magno per ettari 80 ed altri micro fondi, giardini e parchi murati intorno alle mura cittadine.

Il patrimonio della famiglia Porro tra il 1830-1840, anni massimi della loro espansione fondiaria, risulta al montante di circa ducati un milione, pari (nel 1860) a lire 4.250.000 che rivalutate al tasso dell'oro (1 du = 1/6 di oncia pari a 8,8 grammi d'oro) ponderato al costo della vita rivalutato e del mercato fondiario oscillerebbero tra i 140 ed i 200 milioni di euro (è impossibile stabilire una esatta conversione stante la diversità del modo di produzione del XIX sec., nonché del costo della vita e della divisione in ceti). Nel 1890, invece, il patrimonio risulta stimato in lire 6.000.000 circa.
Notevoli, invece i redditi dai proficui commerci di derivati agricoli: vino, olio, cotone, bachi, prodotti caseari, tagliatico della legna, residuo da pascolo, mandorli. Essi provenivano dalla "commercializzazione" e dall'incetta dei mercati dei "derivati" dell'agricoltura.

Le più note masserie ed i latifondi Porro in tenimento di Puglia

Tenuta-latifondo di Rasciatano in Barletta, storica masseria di proprieta' Porro, gia' posseduta dai Marulli e dai Santacroce

Rasciatano

Latifondo di cui si hanno notizie dal 1300 ('Rasatano'). Appartenuto ai Santacroce Marulli passò alla famiglia Porro di Andria. Estensione di carra 28 (700 ettari ca)
Tenuta-latifondo del Quadrone, gia' Regia Dogana e proprieta' dei Principi Pignatelli-Carafa, passo' in dominio dei Signori Porro del quondam Magnifico Riccardo

Quadrone

Latifondo della Regia Dogana delle Pecore (XV sec.) poi passato ai Principi Carafa-Pignatelli e ceduto ai Porro per oltre 70.000 ducati (453 versure pari a oltre 560 ettari)
Tenuta-latifondo di Petrone, appartenuto a Vito Nicola e Riccardo Porro, gia' proprieta' dei de Excelsis e carmelitani. Anch'esso passo' alla famiglia Ceci in eredita' dal Porro

Petrone

Latifondo boscoso (il più grande bosco di Andria e della murgia Nord: ben 450 ettari di bosco) con pascoli e seminativi per oltre 800 ettari complessivi a fine '800. Appartenuto ai Carmelitani nel '700.
Tenuta-latifondo dello Alvano (masserie Marchesa-Camadoro-Correja-Boreano), sito in Lavello, Cerignola, Venosa, appartenuto al Principe Caracciolo e poi a Vito Nicola e Riccardo Porro; passo' infine agli eredi Ceci Ginistrelli

l'Alvano

Latifondo appartenuto al Principe Caracciolo di Torella e poi passato in possesso dei Porro fu Vito Nicola.
Assommava quasi 50 carra per oltre 1.300 ettari tra i comuni di Lavello, Carignola e Venosa (con le masserie di Alvano, La Marchesa, Correja, Boreano, S. Giovanni in Fonte).
Passò agli eredi Ceci Ginistrelli.
Tenuta-latifondo Casadangelo o Casa d'Angelo, sita su via Canosa, appartenuta prima ai carmelitani e poi a Vito Nicola e Riccardo Porro. Passo' quindi ai di loro eredi Ceci del fu Deodato

Casadangelo

Antichissima villa patrizia posseduta dai de Angelis e poi ceduta ai Porro che la riedificarono su disegno dell'Arch. Castellucci e poi del Santacroce. Circondata da giardini segreti e vigneti era una magione di villeggiatura a media distanza tra l'abitato e le tenute agricole. Prima di passare ai Porro appartenne al Conte di Lione il quale l'arricchì di un ricco frutteto.
Tenuta-latifondo di Barbadangelo, gia' proprieta' dei francescani, poi passata a Vito Nicola Porro e suo figlio Riccardo, e da questi ereditata dal ramo Ceci del fu Giuseppe, deputato della Camera del Regno

Barbadangelo

Latifondo di oltre 150 ettari di mandorli ed uliveti posto sulla strada Andria-Barletta (oggi l'intero comprensorio centro commerciale Mongolfiera e sede dell'Osservatorio). Appartenuto a D. Vito Nicola Porro e prima ancora ai de Angelis (1650 ca) che vi edificarono la palazzina nobile con garitte difensive (evidenziata a colori nell'immagine). Il deputato del Regno d'Italia Giuseppe Ceci, erede del fu Riccardo Porro acquisì tale proprietà e vi edificò il sontuoso palazzo a vetrate.
Tenuta-latifondo de' Le Monachelle in Barletta confine con Andria, del fu Francescopaolo Porro

Le Monachelle

Latifondo di 120 ettari appartenuto a Francescopaolo Porro e, prima di lui, ai nobili Pappalettere di Barletta.
Tenuta-latifondo di Montevitolo, sulla via di Spinazzola, del fu Giambattista Porro

Montevitolo

Latifondo di 217 ettari appartenuto alla Collegiata San Nicola e poi a Giambattista Porro del ramo Porro-Jeva
Tenuta-latifondo di Posta di Barico o del Castel del Monte dei Porro Regano

Posta di Barico

Ben 500 ettari comprendenti l'intera collina di Castel del Monte (il solo maniero apparteneva ancora ai Carafa) appartenuti ai Porro Regano.
Tenuta-latifondo di Santa Lucia presso Montefaraone, di Michele e Nicola Porro di Rasciatano, con villa e masseria

Santa Lucia

Collina, masseria e villa (oggi distrutta) di 334 ettari in contrada Santa Lucia-Sant'Agostino di Porro Nicola.

Altri latifondi

Sono numerosi gli altri fondi e latifondi di media estensione appartenuti alla famiglia Porro di Andria. Come il latifondo di Postapiana di 151 ettari in Canosa o ancora il fondo di Posta del Titolo tra Andria e Corato di 130 ettari di pascolo murgiano, Stricchio della Vittoria (80 versure di pascolo dietro al Castel del Monte), ed il Bosco della Contessa in Corato per 90 ettari. In Andria, tra gli altri, i fondi del ristretto e parchi murati di: Trimoggia, Coppe, San Potito, San Mauro (villino e parco murato); S. Maria Vetere, Cicaglia, Martinelli, Monticelli, Madamacamilla, Lagnoni di S. Croce, Coppe, Camaggio, Bottipiene, Scannagatta, Scannagallina, Campo di Porro.
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