Il secolare archivio di famiglia è stato man mano conservato e curato nell'arco di ben 9 generazioni (dal '700 ad oggi) e gelosamente custodito dalle famiglie Porro-Marchio del Quadrone e Porro di Rasciatano. Esso è stato riorganizzato dallo storico don Pasquale Cafaro tra gli anni '20 e '30 del Novecento.
Il fondo consta di numerosi pezzi: 343 tra atti e pergamene ecclesiastici (anni 1595-1940), relate e rivele dei Catasti (Onciario del 1743 n. 37 pezzi; Napoleonico del 1798 n. 254 pezzi; Provvisorio del 1811 n. 67 pezzi; Borbonico del 1830 n. 180 pezzi); atti e delibere della Magnifica Università, ossia Comune, di Andria (n. 444 pezzi: anni 1797-1946), oltre 10.000 pagine di rogiti notarili dei secoli XVI-XXI per oltre 600 atti; il fondo dell'Arciconfraternita dell'Addolorata ereditato dall'Eccellentissimo Vescovo Porro (1889-1902) nonché carteggi del Sacro Deposito e Cumulo di S. Riccardo in Cattedrale, di cui il Vescovo Porro fu Priore (tra i quali l’originale dell’atto di fondazione del Duca d’Andria del 1736 in latino); i carteggi ed i documenti 'metropoliti' dell'Arcivescovo di Catania D. Felice Regano (1839-1860); infine numerose e pregiate pubblicazioni antiche (secoli XVI-XX) appartenute ai deputati del Regno Giuseppe Ceci ed al Prof. di diritto civile Stefano Iannuzzi; i documenti contabili della Società agricola dei 'fratribus de Porro' (1760-1799), i rescritti dell'Ecc.mo Canonico e Prof. D'Urso; gli scritti dell'On.le Consalvo Ceci.
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Sua Ecc. l'Ill.stre D. Riccardo Porro, Regio GovernatoreAppena 17enne D. Riccardo fu portato all'attenzione dell'Ecc.mo et Ill. mo Signor Ministro delle Finanze del Regno per l'ufficio di Regio Percettore:
«Apertasi dunque la seduta, ed esaminato e discusso l'affare in tutta la sua attenzione, ha il decurionato unanimemente e con pienezza di voti dichiarato, come dichiara, che il cennato Sig. Riccardo Porro, oltre ad esser figlio del Sig. Vito Nicola Porro, uno dei primi Proprietari di questa Comune, per cui l'interessi del Governo sarebbero sempre al coperto, e non vi potrebbe essere dell'altro, è un giovane dalla più sana morale, onesto, attaccato all'ordine pubblico ed al presente Governo, e capacissimo a poter esercitare la carica cennata di Percettore, tanto maggiormente, che l'ha disimpegnata sul principio della istituzione di tal contribuzione, in mezzo a tante difficoltà, con una rettitudine, esattezza, e condotta senza pari». (A.D.D., prot. n. 147, 29 giugno 1812) «Num. 221 del Repertorio = l'Anno Mille Ottocentotrentotto, il giorno dieci del mese di Aprile nel Comune di Andria = Noi Consalvo Ceci Sindaco del Comune suddetto [...] volendo istallare il Sindaco D. Riccardo Porro del fu Vito Nicola; in esecuzione degli ordini del Sig. Sottintendente dell'otto andante mese n. 2447 coi quali ci dà conoscenza del Real Decreto del 18 febbraio ultimo con cui Sua Maestà si è degnata nominarlo ad una tal carica si è presentato avanti di Noi l'anzidetto» A destra menzione in un rogito matrimoniale dei nipoti di D. Riccardo Porro, i promessi D. Consalvo Ceci-Barone e Donna Mariangela Spagnoletti Zeuli, della proprietà del suo latifondo dell'Alvano sito nei comprensori di Lavello-Cerignola-Venosa e dell'estensione di carta 48 (1.200 ettari ca) a garanzia delle dotazioni matrimoniali. |
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Apertura del testamento dell'On.le fu D. Riccardo Porro«[...] L'anno mille ottocento novantaquattro il di cinque novembre, in Andria, nel palazzo di essi signori Porro messo in via de Anellis [...] innanzi di me Isacco Guglielmi [...] notaro residente in Andria [...] si sono presentati:
L'Illustrissimo e Reverendissimo Monsignor Vescovo di Cesaropoli e Coadiutore del Vescovo di Andria Canonico Priore Sua Eccellenza Don Stefano Porro del fu Don Riccardo e Donna Teresa Iannuzzi-Ceci, ed i suoi germani Don Giovanni, Don Francesco, Donna Antonietta e Donna Vincenzella, gentiluomini proprietari, tutti nati e domiciliati in Andria, ben cogniti a me notaro e testimoni. Le parti mi dichiarano che sventuratamente cessava di divere l'amatissimo loro genitore signor D. Riccardo Porro fu Francescopaolo, nel dì diciannove febbraro corrente anno restando regolata la sua eredità in virtù di disposizione testamentaria in forma mistica, apertasi con verbale di me notaro nel diciotto maggio mille ottocento novantaquattro col quale dispose dei suoi beni come appresso.» (AST, not. I. Guglielmi, 05.11.1884). |
Collezione di arte greca appartenuta a Nicola Porro Regano, rinvenuta nel "Campo di Porro" in agro andriese, e donata al Museo di Bari (GERVASIO M., I Dolmen e la civiltà del bronzo nelle Puglie, 1913); a destra pietra onoraria dell'Imperatore Marc'Aurelio (IIsec), rinvenuta nella tenuta di Rasciatano, è incastonata in una stufa nella villa di Nicola Porro (oggi Betlemiti).Articoli di giornali pugliesi d'epoca, ove venivano celebrate ricorrenze come feste, fidanzamenti e mondanità.
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